Exhibitions
(selection)
1990 Importé d’Italie - i super otto - Museo Riz à
Porta
1994 Seconda raccolta delle mostre al Museo Riz à Porta
1994 In pieno mattino, spunti di Giovanni Sentimenti
1996 Solo exhibition, Via degli Artisti Cultural Association, Turin
2000 Progetto Oreste, XLVII Biennale di Venezia
2001 Solo exhibition, the Fine Arts Academy in Florence
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The
works he has presented at Uscita Pistoia are closely related to
the place and image of the artist who is hosting the event. The video
is a private conversation, a sketch that evolves from an external obviousness
to become a personal record of his life.
The
words of Giuseppe Alleruzzo gradually reveal the personal progress of
his experience as an artist and man, and how he relates to his external
surroundings and to people who have been particularly important in his
development, such as his father. But the video is not an end in itself,
it is not simply an interview for the curious - it demonstrates instead
a potential capacity to recount, to understand and put people and events
in context, to describe the emotional power of history, whether part of
our experience or not, to be able to communicate not only information,
but personal stories – all of which are vital characteristics of
art.
Playful
irony and surprised amazement, methods often used by the artist, characterize
this work that is located in the kitchen.
If the video transcribed the deeply intimate sense of living and doing
by using a highly personal perspective, and justified theoretically what
was visually perceptible, then the sculpture represents the playful and
ironic elements, wonder and surprise, as being the logical emotional consequences.
He uses forms that seem to be something else, that change their identity
favouring ambiguity, the surprise of a vision that wavers between amazement
and subtle apprehension, the precise emotion that can destabilize our
perceptions.
Pedro
Riz à Porta was born in Zurich, 1957
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I
lavori presentati per Uscita Pistoia sono strettamente legati al
luogo e all’ immagine dell’artista che ospita l’evento.
Il video è un discorrere intimo, un tracciato che dell’ovvietà
di ciò che è esterno diviene registrazione personale del
proprio vissuto.
Le
parole di Giuseppe Alleruzzo entrano via via nel percorso intimo della
sua esperienza sia di artista che di uomo, nel suo relazionarsi all’ambiente
esterno e a figure di particolare spessore nella sua formazione, come
quella del padre. Ma il video non è fine a se stesso, non è
una semplice intervista per i più curiosi, esso esprime la potenziale
capacità di narrare, di capire e contestualizzare le persone e
gli eventi, di descrivere il potere emozionale della storia, sia essa
vissuta o non da noi, di poter trasmettere non solo informazioni ma narrazioni
intime, caratteristiche queste proprie dell’arte.
La
giocosa ironia e la stupefacente meraviglia, strumenti di cui spesso l’artista
si avvale, caratterizzano il lavoro posto in cucina.
Se
il video trascriveva il senso intimo e profondo del fare e dell’esserci
attraverso una angolazione molto personale, giustificava teoricamente
ciò che visivamente era di per sé percepibile, la scultura
narra ora il ludico e l’ironico, la meraviglia e l’inaspettato
come logiche conseguenze emotive. Si avvale di forme che sembrano altro,
che alterano la propria identità favorendo l’equivoco, l’inaspettato
di una visione che oscilla tra lo stupore e una sottile inquietudine,
caratteristica propria, quest’ultima, di tutto ciò che è
in grado di destabilizzare la nostra percezione.
Pedro
Riz à Porta nasce a Zurigo, 1957
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