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vittorio corsini

   
Building, 2003
glass, wood and bands
21 x 27 x 21 cm
Building, 2003
vetro, legno e vascette
31 x 27 x 21 cm

Exhibitions   (selection)
1993 Collective, Luigi Pecci Centre for Contemporary Art, Prato
1994 In Forma at the Galleria Cardi in Milan
1995 Magazzino at the Galleria L'Attico in Rome
1996 Il Punto at the Galleria Continua in San Gimignano
1997 Da costa a costa at the ACP Galerie in Salzburg
1998 Corpo fragile in the former hospital of San Niccolò, Siena
1999 Spazio aperto at the Gallery of Modern Art in Bologna
2000 Favole in the Museum of Contemporary Art, Città Sant'Angelo
2001 Abitanti in Palazzo Fabroni Arti Visive Contemporanee, Pistoia
2002 Materia d’arte, GAM , Bologna
2002 ALLELUJA at the Palazzo delle Papesse, Siena.

 

 

 

Vittorio Corsini first came into contact with art when he was a history of art student at the University of Pisa. His early works were conceptual in style and were mainly photographic; he followed this with monochromatic canvases. This lead to an interesting cycle of works consisting of the lightest overlays of colour, with a pink neon light at the right side. During this period he began to produce his first sculptures, works composed of slender metal bars, of a purely formal severity, forming structures that sometimes also used canvas or other, heterogeneous materials.

His later sculptures represent strong dichotomies of perceptions such as glass weapons and metal clothes. Corsini's large-scale still-lifes are in keeping with this concept – carbon drawings on plaster supported by wooden nails.It was after this phase that he began to use glass and, at the same time, deep sea blue which, according to the very earliest theories on colour, represents the profoundest depths of the spirit. His works link these two elements almost as if to demonstrate the weight of one's own knowledge in the audacious lightness of glass.

Building – the work exhibited in Uscita Pistoia – exemplifies this concept, the idea of bricks on an industrial pallet is only suggested, barely understood. Once again this form of synergistic representation is present in his work and as a result the intrinsic weight of the brick is lightened by the glass, though only physically, for on a conceptual level it is the deep blue colour that replaces the weight of the object.

Corsini describes the piece as follows, “the sculpture is a small wooden pallet on which bricks of blue glass are stacked and piled. In many ways the description is identical to a pallet of bricks that we could see in any warehouse of building materials, except for the fact that the bricks are made of blue glass and the dimensions are smaller, as if it were a model.”

Vittorio Corsini was born in 1956 in Cecina (Livorno) and lives and works in Florence.

 

 

I primi contatti con l’arte videro Vittorio Corsini studente in Storia dell’Arte, presso la facoltà di Lettere Moderne dell’Università di Pisa. I suoi primi lavori, di stampo concettuale, sono soprattutto fotografici; successivamente, egli, lavora a tele monocrome; da qui un ciclo interessantissimo di opere realizzate con sovrapposizione leggerissima di colore, recanti sul lato destro una lampada al neon rosa. In questo periodo artistico nascono anche le prime sculture, lavori di barre sottilissime di metallo, di assoluto rigore formale, a creare strutture, avvalendosi, talvolta, di tele o materiali eterogenei.

Le sue sculture successive descrivono vere e proprie dicotomie della percezione, da qui armi di vetro e vestiti metallici. In linea con questo stesso concetto, Corsini lavora, in dimensioni molto grandi, le sue nature morte, disegni a grafite su intonaco puntellate da chiodi lignei. Il vetro sarà scoperto solo dopo queste esperienze, e con esso il blu oltremare, il quale secondo le più antiche teorie sui colori, è profondità assoluta dello spirito; i suoi lavori associano questi due elementi, quasi a mostrare il peso della propria consapevolezza attraverso quella leggerezza ardita che è propria del vetro.

Building, il lavoro esposto per Uscita Pistoia, esemplifica questo concetto, l’idea del mattone, posto su di un pancale di tipo industriale, è solo suggerita, intuita, torna ancora una volta nelle sue opere quella sorta di sinestesia della rappresentazione, grazie alla quale il peso specifico del mattone è alleggerito dal vetro, ma solo fisicamente, in quanto, il blu oltremare sostituisce a livello concettuale il peso dell’oggetto rappresentato.

Il lavoro esposto è così descritto dall’artista "la scultura è un piccolo pancale in legno su cui sono impilati e reggettati dei mattoni in vetro blu. La descrizione è per molti versi identica a quella di un pancale di mattoni che potremmo trovare in un qualsiasi magazzino di materiali edili, salvo per il fatto che i mattoni sono in vetro blu e le dimensioni ridotte, come si trattasse di un modello.”

Vittorio Corsini nasce a Cecina (Livorno) nel 1956 e vive e lavora a Firenze.