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daniela
de lorenzo
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Untitled,
2001
B&W digitally printed photos
34,5 x 128,5 cm (each photo)
Senza
titolo, 2003
B&W
stampa digitale
34,5 x 128,5 cm (ogni singola foto)
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Exhibitions
(selection)
1988 Aperto 88, 43rd edition of the Venice Biennial
1993 Ultime generazioni at the 12th National Art Quadrennial, Rome
1997 Materiali anomali at the Gallery of Modern Art, Bologna
1998 Due o tre cose che so di loro at the Contemporary Art Pavilion, Milan
1999 scenes and costumes for the opera Hansel and Gretel performed, Todi
Theatre Festival
2000 Finale di partita Endgame Fin de partie at the French Institute in
Florence
2001 Primo piano, su la testa at Palazzo delle Papesse, Siena
2002 Continuità 1990-2000, Centro per l'arte contemporanea Luigi
Pecci in Prato
2002 Dialoghi Europei at Castel dell'Ovo in Naples
2003 Collezione permanente, Catalani, De Lorenzo Guaita, Luigi Pecci Centre
for Contemporary Art, Prato
2003 Moto a luogo, Rocca di Carmignano in Carmignano
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The
work exhibited in Uscita Pistoia represents a tentative confidential
dialogue, with a negated identity, with a concealed entity, with severed
contact. The cynical images hint at a possibile future conversation, at
contact and discovery. The human element is not manifest, but barely perceptible,
its form a compact syntax that communicates occasionally rejecting its
own format but always trying to supercede it.
Conceptually
this cycle of works is similar to others such as the feltri (felt
hats), where too, there is the idea of a negated physical identity that
in concealing itself inevitably, however, communicates with the spectator,
questioning his observation.
Identity
is understood to be an intense awareness that represents an existentialist
state of contrite and deeply-felt dialogue where, as De Lorenzo says,
“the form assumes its own meaning, creating a parallel image of
the world, thus defining psychological areas.”
Daniela
De Lorenzo was born in Florence, 1959, where she still lives and works.
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Il
lavoro esposto per Uscita Pistoia descrive una possibilità
di dialogo intimo, attraverso una sorta di identità negata, di
fisicità nascosta agli occhi, di contatto reciso. Le immagini
si piegano alla delicatezza di un possibile, futuribile discorso, contatto,
esplorazione.
L’elemento
umano è solo percepito non manifesto, la sua forma è sintassi
contratta, che dialoga negando, di volta in volta, la sua stessa forma,
cercando continuamente di superarla.Concettualmente questo ciclo di opere
è affine ad altri lavori come quello con i feltri, dove torna l’idea
di una identità fisica negata che nel suo celarsi inevitabilmente
comunica con lo spettatore ed interroga il suo sguardo.
Identità
intesa come sofferta consapevolezza che descrive uno stato esistenziale
di dialogo contrito e quanto mai sentito dove, come scrive l’artista,
“la forma si significa, creando una immagine del mondo parallela,
delineando così dei luoghi psicologici”.
Daniela
De Lorenzo nasce nel 1959 a Firenze dove tutt'ora vive e lavora.
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