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luca pancrazzi
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Carborundum,
2001
DVD video
length: 1 h
Corborundum, 2001
DVD video
durata: 1 h
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Exhibitions
(selection)
1998 the 47th International Exhibition of Art, Venice Biennial
1998 Future, Past, Present; Paesaggio Endogeno, Galleria A. Colombo, Milan
1998 Polvere & Polvere, Galleria Continua in San Gimignano
1999 Molteplicità, at the Fondazione Adriano Olivetti, Rome
2000 Space Available, Marino Marini Museum,Florence
2001 La Gam costruisce il suo futuro, tre anni di acquisizioni, Modern
and Contemporary Art Gallery, Turin
2001 Il Dono-Offerta Ospitalità Insidia, Palazzo delle Papesse,
Siena
2002 L’immagine ritrovata, Canton Museum of Art, Lugano
2002 Between Dresden and Prague, Prague, where he exhibited Loop-land.
Atropo-architettura di un progetto
2003 Fast Forward, media art / sammulug Goetz, Zentrum Fur kunst medientechnologie,
Karlsruhe
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In
an interview with Federico de Melis, 2000, Pancrazzi emphasised the importance
of landscape in his work, “Landscapes are a pretext, they are the
subject in which the spectator sees himself and his own sensitivity. (...)
the landscape itself does not exist, or at least only as the object of
our sight. All that really exists is visual confusion for the retina,
the sensation that derives from that and might perhaps become a memory,
or might disappear from sight to reappear unexpectedly from the past in
a distant future.”
For
Uscita Pistoia, Pancrazzi has created the video Carborundum.
“Over the last few months all the studio's activity has been inspired
by masses of glass. Living glass, splintered with blazing fissures, crisp
and sharp glass, both reflecting and reflected. The glass got everywhere,
the studio was invaded, an entire sea of glass was worked piece by piece,
to the rhythm of the most expert glass cutters. Our hands became skilled
at avoiding the slivers, and our eyes were red from the reflections that
multiplied with every blow of the hammar.
The
rhythm of the work and the deep resonance of the glass created a sea of
sound and light that we were plunged into. Hostile at the beginning, the
glass was subdued piece by piece, molecule by molecule. Time became dense
and viscid and one's thoughts became absorbed into the work and the sound
of the hammar spraying tiny slivers everywhere. I documented the sequence
of this eternal, metaphysical period.
The
first rough and ready version suggests the strength of the rhythm, the
abstraction of repetition that changes with time; the material is destroyed
to an incessant, negro beat and, while losing its state of perfection,
the glass acquires a new density.
The
second version, a remix-dub, focuses on the metabolic transformation of
a material that is anyhow in continual transformation. The speed is slowed
down, so that we penetrate the molecules to the point of touching them,
one by one, definitively transforming them into an abstract liquid formed
by light and time. Thought is sensed through an interior murmur, the organic
noise of a ruminating mind.” (Luca Pancrazzi)
Luca
Pancrazzi was born in 1961 in Figline Valdarno. He lives and works in
Milan.
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Ci
ricordiamo nel 2000 la personale Space Available, presso il Museo
Marino Marini, Firenze, in cui Luca Pancrazzi in una intervista con Federico
De Melis evidenzia ulteriormente l’importanza del paesaggio all’interno
della sua ricerca "Il paesaggio è un pretesto, il soggetto
in cui lo spettatore vede se stesso e la propria sensibilità. (…)
non esiste il paesaggio in sé, ma solo quale oggetto del nostro
sguardo: esiste solo il ribaltamento della retina, la sensazione che ne
deriva e che forse si trasformerà in ricordo, oppure si inabisserà
per ricomparire all’improvviso, in un futuro remoto, dal passato.”
Per
Uscita Pistoia Pancrazzi propone il video Carborondum, “Negli
ultimi mesi tutta l’attività in studio si è movimentata
dalla presenza di decine di chili di vetro. Vetro vivo scheggiante e fiammante
di spaccatura, vetro croccante e tagliante, riflettente e riflessivo.
Il vetro si è attaccato su tutto, lo studio era invaso, un mare
di vetro veniva lavorato pezzo per pezzo, al ritmo del più esperto
degli scalpellini. Le mani sono diventate furbe ad evitare le schegge,
e gli occhi si sono infiammati da tutto quel riflesso moltiplicato ad
ogni colpo di martello.
Il ritmo del lavoro, e l’eco dell’abisso di vetro lasciava
lo sguardo a tuffarsi in quel mare di suono e di luce. Quel vetro ostile
all’inizio è stato domato pezzo per pezzo, molecola per molecola,
il tempo allora divenuto denso e vischioso, ha lasciato i pensieri ad
intrecciarsi al lavoro ed al suono del martello schizzando in piccole
schegge, ovunque. Di questo tempo infinito ed alchemico ho documentato
le fasi.
La
prima versione cruda e croccante lascia intuire la forza del ritmo, l’astrazione
della ripetizione variata nel tempo, la materia si distrugge sotto un
ritmo incessante e negro mentre perdendo il suo stato di perfezione il
vetro acquista una nuova densità.
La seconda versione, un remix-dub, mette a fuoco la trasformazione metabolizzata
di una materia che è comunque in continua trasformazione. Il ritmo
rallentato ci fa penetrare le molecole fino a toccarle ad una ad una per
trasformarle definitivamente in un liquido astratto fatto di luce e di
tempo. I pensieri sono accompagnati da un mormorio interiore, il suono
organico della mente ruminante.” (Luca Pancrazzi)
Luca
Pancrazzi nasce a Figline Valdarno nel 1961, vive e lavora a Milano.
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