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andrea marescalchi

   
Give it a break, 2003
ink on canvas
70 x 70 cm
Dagli un taglio, 2003
inchiostro su tela
cm. 70 x 70

Exhibitions (selection)
2000 Colpo di mano sul monte dei due draghi at Galleria Seno, Milan
2000 Continuità,
Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato
2003 Andrea Marescalchi, at the Limonaia of Villa Strozzi, Florence

 

 

 

The serene elegance felt in Marescalchi's works produces fascinating and unusual perceptions that emerge from the research and study of the arcane aspects of numbers. This creates an atmosphere of initiation where the works may be seen and considered as bearers of ancestral wisdom, an anthropological repetition of ancient influences, an alchemy that interacts with latent emotions.

The concept of infinity emerges as an uncompromising theme – such as, for example, the artist’s large-scale interpretation of the Moebius strip and the work exhibited at Uscita Pistoia where the mass of numbers forms a spiral representing the biological expansion of nature, the principle of growth that regulates and controls the entire universe. Jumbled in a series one beside the other, the numbers no longer represent a single entity but a force that gravitates towards infinity.

Marescalchi describes the work presented in Alleruzzo’s studio as, “A square canvas, dominated by the white background at the centre of which we see a pair of scissors in black and white, slightly distorted, that are cutting across a spiral composed of red symbols, the Greek letter pi; at the cut, the scissors interrupt this infinite series of decimals.” The numbers and the spiral are seen by us as an invisible and abstract projection of nature, the magic alchemy that underlies our lives, but also as a metaphysical extension of our thought, like a poetic vortex where we meet reality.

Andrea Marescalchi was born in Rome, 1954. He lives and works in Florence.

 

 

 

Le sue opere di limpida eleganza creano percezioni suggestive e fascinose che nascono dalla ricerca e dallo studio degli aspetti arcani dei numeri, a creare una dimensione iniziatica in cui le opere si lasciano guardare e meditare, come testimonianza di saperi ancestrali, ripercorrenza antropologica di antiche suggestioni, alchimie che interagiscono con emotività latenti.

Il concetto di infinito emerge come idea imprescindibile, ricordiamo il nastro di Moebius realizzato dall’artista in grandi dimensioni, ed anche nell’opera presentata ad Uscita Pistoia, dove la rincorsa dei numeri disegna una linea spiraliforme, a testimonianza dell’espansione biologica della natura, principio di crescita che regola e governa l’universo intero; rincorsa di numeri che posti l’uno accanto all’altro non si presentano più come singola unità ma come forza traente all’infinito.

“Si tratta di una tela quadrata - scrive l’artista circa il lavoro presentato nello studio di Alleruzzo - per la maggior parte occupata dal bianco del fondo al cui centro compaiono un paio di forbici in bianco e nero leggermente anamorfizzate le quali tagliano una spirale composta con le cifre, in rosso, del pi greco; al taglio le forbici interrompono la serie infinita dei decimali.”

Numeri e spirale si mostrano a noi come proiezione invisibile e astratta della natura, magia alchemica che sottende il nostro vivere, ma anche come estensione metafisica del nostro pensiero, come vortice poetico di incontro con la realtà.

Andrea Marescalchi nasce a Roma nel 1954. Vive e lavora a Firenze