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Some
of his most recent works have been three short films in 1999 - Navi
in bottiglia, Il Giardiniere di Venere, La Colonica. Before finishing
his studies, Donati began working with Popolo del Blues and still
works with them on projects related to international music. He has also
worked on the television programme Carta Bianca on the TELE+ channel
with Alessandro Bergonzoni. In 2003 he participated in the 18th International
Turin Film Festival. Also in 2003 he participated in the Florence Queer
Festival-Festival internazionale di cinema e video transessuale di Firenze.
Paolo
Donati’s work is based on a semantic understanding of vision, probing
one’s approach to knowledge which understands reality to be a complex
density of meanings that draws sense from the perceptual synthesis of
observation. Writing
about The bottom of the shower, Donati says it describes, “everyday
normality seen from an original perspective. The video is projected onto
the floor of the shower and the user watches it projected from above to
below.” The spectator is encouraged to broaden his own field of
enquiry, for what we see is a non-typical area of study. Discovering the
different existential attitudes and the corresponding aesthetic values
trains us to develop a vision of things, rather than to simply
observe them, thus offering the rare opportunity of genuine knowledge.
The
register changes, we observe what we are supposed to see from a new angle
and the ultimate function of the objects turns out to be different –
no longer “the shower”, a private place where we are face
to face with only ourselves, but a performance that presents a different
privacy. This conceptual overturn is also visual – vision is an
imperative dogma, a fundamental principle that confirms our existence
as an active centre of thought and study, and here the artist is indicating
the gravity of this knowledge by using everyday images and common sights.
This shifting of vision, this synthesising of form creates a sort of sensory
vertigo, a freedom and heightened awareness of the power of recognition
that is capable of blinding short-sightedness.
Paolo
Donati was born in Florence,1976 and lives and works in the province of
Pistoia.
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Tra
i suoi lavori recenti ricordiamo nel 1999 i tre cortometraggi Navi
in bottiglia, Il Giardiniere di Venere, La Colonica. Prima di ultimare
gli studi accademici Donati inizia una collaborazione, ancora attiva,
con il Popolo del Blues, con la quale lavora a progetti nell’ambito
della musica internazionale; ha, inoltre, collaborato al programma televisivo
“Carta Bianca”, su TELE +, con Alessandro Bergonzoni. Nel
2003 ha partecipato al Torino 18° Festival Internazionale di Film;
nel 2003 al Florence Queer Festival-Festival internazionale di
cinema e video transessuale di Firenze.
Il
lavoro di Paolo Donati è principalmente incentrato sulla nozione
semantica della visione, sperimentando in essa la sua attitudine alla
conoscenza, dove la realtà è intesa come multiforme densità
di significato traente senso dalla sintesi percettiva del nostro sguardo.
Infondo la doccia descrive “la quotidianità di tutti
i giorni - scrive l’artista - vista da una prospettiva diversa,
il video è proiettato sul piatto della doccia e il fruitore lo
guarda dall’alto verso il basso.
”
Lo spettatore è invitato ad allargare il proprio campo di indagine,
ciò che è di fronte a noi è luogo di ricerca non
stereotipato, scoprire le diverse attitudini esistenziali e le corrispettive
valenze estetiche disciplina il nostro sguardo non alla semplice 'osservazione'
ma alla 'visione' delle cose, ed offre a noi la rarità del sapere.
Le
scale metriche cambiano, osserviamo ciò che dovrebbe esserci di
fronte dal basso, la funzione ultima degli oggetti si scopre altra, non
più 'la doccia' luogo intimo di confronto con noi stessi, ma spettacolo
di altra intimità. Il capovolgimento concettuale è anche
visivo, la visione è dogma imperativo, principio essenziale che
conferma il nostro essere come luogo attivo di pensiero e di ricerca,
e l’artista suggerisce a noi la gravità di questa consapevolezza
attraverso l’uso di immagini quotidiane e di visioni comuni. Questo
spostamento della visione, questa sinestesia della forma crea in noi una
sorta di vertigine sensoriale, di libera spazialità e di estrema
consapevolezza del potere conoscitivo in grado di accecare ogni sguardo
miope.
Paolo
Donati nasce a Firenze nel 1976, vive e lavora in provincia di Pistoia.
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