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alessandro mencarelli

   

Interviews, 2001-2003
series of 11 photos
lambda print
19 x 14,5 cm
Colloqui, 2001-2003
serie di 11 foto
lamda print
cm. 19 x 14,5

 

 

 

Mencarelli took a degree in law at the University of Florence and is now a lawyer in Pistoia. “Working continually with the prisoners gave me the idea of developing a photographic study – Colloqui – that would show the meeting between the defence lawyer and the defendant”, says Mencarelli.

The Interviews sequence was presented in 2002 at the Print Gallery in Florence as part of the Tuscan Photography Exhibition and in 2003 at the San Fedele Centre in Milan in the Captivi exhibition. It was not just by chance that Mencarelli decided to work with photography, a skill which, unlike all other artistic forms, is the only one where the concept of imitation, the fundamental premise of art, is totally absent. While other forms aim to represent reality, photography presents it. This apparently slight difference of meaning has enormous implications: reality is essential to our eyes and the ability to grasp the fluctuating appearance of that which is real coincides with the acquisition of new cognitive frameworks.

The test is to know how to educate one’s vision to an aesthetic-conceptual dimension that is silent and invisible, but concealed by the banality of everyday living. Everything that we see around us is part of a continual zone of awareness, a chrysalis of meaning that can only achieve real significance from our sight. Alessandro Mencarelli was born in Serravalle Pistoiese, 1956. Alessandro Mencarelli’s photos from the Colloqui sequence, exhibited in Uscita Pistoia, evolve from precisely this principle; l’Attesa #6 is a conceptual work that seems to question the meaning of observation, “it presents the interior of an interview room, most often used to search people under arrest as they arrive and leave”, says the artist.

As Mencarelli explains, the second series of photos “represents the legs and feet of the people I meet in prison, when interviewing them as their defense lawyer”. The images exude an atmosphere of disconcerting tension and anxiety; the minimal detail is indicative and descriptive of an entity that is lacking on the visual level but is perceptible on the sensory level. We can perceive the different emotional states, the individual characteristics of those portrayed, but who we see only partially. Their different postures appear evocative of their different lives and stories, sometimes even giving way to a primitive grace in a setting of rarefied reportage.

Alessandro Mencarelli was born in Serravalle Pistoiese, 1956.

 

 

 

Mencarelli consegue la laurea in Giurisprudenza, presso l’Università degli Studi di Firenze, attualmente svolge la professione di avvocato a Pistoia. “Il costante lavoro - scrive Alessandro Mencarelli - a contatto con i detenuti mi ha spinto a realizzare una ricerca fotografica - Colloqui - protesa a raccontare l’incontro tra difeso e difensore.”

La serie Colloqui è stata esposta nel 2002 alla Print Gallery di Firenze nell’ambito della rassegna Toscana Fotografia; nel 2003 al Centro San Fedele di Milano nell’ambito della mostra Captivi. Non è un caso che Alessandro Mencarelli decida di utilizzare la fotografia che, a differenza di tutti gli altri linguaggi artistici, è l’unica che supera il concetto di mimesi, postulato proprio dell’arte, il cui fine è la rappresentazione della realtà; la fotografia, invece, non la rappresenta ma la presenta.

L’apparente lieve scarto di senso ha in sé implicazioni semantiche vastissime; la realtà si mostra essenziale ai nostri occhi, la capacità di cogliere la cangiante manifestazione del reale coincide con l’acquisizione di nuove strutture cognitive. L’esercizio è quello di saper educare lo sguardo ad una silenziosa e invisibile dimensione estetico-concettuale che l’ovvietà dell’agire quotidiano nasconde. Ciò che noi osserviamo è costante luogo di conoscenza, crisalide di significati cui solo il nostro sguardo può darne senso compiuto.

Le fotografie di Alessandro Mencarelli, esposte per Uscita Pistoia, dalla serie Colloqui muovono proprio da questo principio, l’ Attesa #6 , lavoro dal taglio concettuale, che sembra interrogarsi sul senso del vedere, “raffigura - come scrive l’artista - l’interno di una stanzetta per il colloquio più spesso adibita a luogo di perquisizione dei detenuti in arrivo e in partenza.”

Le foto del secondo ciclo “raffigurano - ci spiega Alessandro Mencarelli - le gambe e i piedi delle persone che incontro in carcere durante i colloqui come loro difensore”. Le immagini sono immerse in una dimensione di sconcertante tensione e ansietà, i pochi dettagli sono indicativi e descrittivi di un tutto mancante a livello visivo ma percepibile a livello sensitivo. Percepiamo i diversi stati emotivi, le caratterizzazioni individuali di coloro che ci sono di fronte ma che vediamo solo parzialmente; le differenti posture sembrano raccontarci altrettante differenti storie, talvolta lasciando anche spazio ad una sorta di primigenia grazia in una dimensione di rarefatta attualità.

Alessandro Mencarelli nasce a Serravalle Pistoiese nel 1956.