<U s c i t a P i s t o i a Hyo June Lee
Suicidal Victoryinaugurazione giovedi 25 giugno 2009 fino al 20 Ottobre 2009, solo su appuntamento Press ReleaseSPAZIO CHIUSO La nuova apertura di Uscita Pistoia trova origine dalla precedente esperienza, importante e positiva, del 2003,
anno in cui Giuseppe Alleruzzo decide di condividere l’allora suo studio/abitazione di via Modenese 165 nella
zona periferica di Pistoia con altri amici artisti, creando in quel luogo un momento di riflessione e confronto tra
loro e il pubblico. Nel 2006 quella manifestazione esaurisce il suo carattere spontaneo che l’ha sostenuta per 4 appassionanti
edizioni a cui hanno partecipato artisti quali Mario Airò, Marco Bagnoli, Gianni Caravaggio, Loris Cecchini, Flavio
Favelli, Phillip Lai, Christiane Löhr, Eva Marisaldi, Sabrina Mezzaqui, Maurizio Nannucci, Alfredo Pirri, Remo
Salvadori, Vedovamazzei, Luca Vitone, Shizuka Yokomizo e molti altri. Il programma completo si può visitare nel
sito http://www.uscitapistoia.it/ Di lì a poco nasce la galleria SpazioA come esigenza quasi obbligata per Alleruzzo di collegare Uscita Pistoia ad
una possibilità professionale da vivere con la stessa energia della precedente esperienza d’artista.
Lo spazio di via Modenese è stato così per alcuni anni un punto di riferimento sia per una serie di importanti
mostre di arte contemporanea sia per l’attività rivolta alle ultime generazioni, sino a quando, nel settembre 2008,
con un’ulteriore evoluzione, è avvenuto lo spostamento della galleria SpazioA nel centro storico di Pistoia in via
Amati 13. Quest’anno le due vicende si uniscono idealmente in una nuova avventura che nel mantenere il nome della
passata esperienza intende rinnovare, in una dimensione di sperimentazione, l’utilizzo degli spazi di via Modenese. L’intenzione è quella di farne un luogo destinato a interventi e residenze per artisti molto giovani che hanno
concluso da poco o si apprestano a farlo, esperienze formative nelle più qualificate istituzioni di formazione
pubbliche e private italiane e straniere. Occasione, quindi, sia per una riflessione culturale, sia per la costruzione
di un ponte tra il mondo accademico e il campo della pratica espositiva e curatoriale. Il primo progetto a carattere tematico è affidato a Stefano Coletto, curatore alla '''Fondazione Bevilaqua la
Masa''', che ha scelto l’argomento “spazio chiuso” per identificare alcune iniziative che si svolgeranno tra il 2009
e il 2010. Il titolo che nasce dalla volontà di sottoporre agli artisti che verranno coinvolti una riflessione sul senso e sulla
problematica di uno spazio che si vuole mantenere attivo, ripensando la natura di quel luogo e in generale “del”
luogo espositivo. Si tratta quindi di affrontare una programmazione sperimentale non fondata su scelte curatoriali di “genere”
(disegno, scultura, media elettronici ecc.) oppure su indirizzi contenutistici come “arte e territorio” oppure “arte e
politica”, bensì su una continua messa in discussione e reinterpretazione della sede di Uscita Pistoia. Per circa un anno gli artisti invitati lavoreranno su una suggestione, apparentemente contraddittoria, di messa
in discussione della natura di questo spazio, sulla possibilità paradossale di realizzare delle opere ideate immaginandone
anche la chiusura; in questo senso l’idea di uno spazio espositivo inteso in senso negativo funge da
stimolo e riflessione per una serie di artisti che per le loro caratteristiche possono misurarsi con questa proposta,
realizzando dei lavori per un sito definito, specifico, ma caratterizzato non solo dal punto di vista architettonico
bensì anche concettuale. Il primo ad essere invitato, dopo aver appena concluso gli studi alla NABA di Milano, dove ha seguito un corso tenuto da Stefano Boccalini che lo ha segnalato, è l’artista coreano Hyo June Lee il quale rimarrà dentro lo spazio per realizzare dall’interno dei lavori frutto di una meditazione sulla natura profonda dell’uomo. ''L’installazione “Suicidal Victory” di Hyo June Lee è una installazione che coinvolgerà tutte e tre le stanze dello spazio espositivo in cui l’artista è rimasto chiuso per alcuni giorni; lo spazio e l’isolamento diventano l’occasione per concretizzare un intervento che nasce dalla necessità di una riflessione umana ed esistenziale sulla condizione dell’uomo, sul suo rapporto con la violenza, sulle sue laceranti tensioni interiori. Il lavoro si caratterizza come un fragile tentativo di controllare la pericolosità, la capacità lenta ma distruttiva del fuoco: la leggerezza di una forma che si compone distruggendo la materia. Le opere realizzate vivendo dentro le stanze di Uscita Pistoia nascono da azioni che producono, odore, ascolto, visione, creando uno spazio meditativo sensoriale, che è un malinconico e lirico commento alla frase di Hannah Arendt nel saggio Sulla violenza HYO JUNE LEE Tra le mostre Collettive: La seconda mostra che inaugurerà a settembre sarà invece una collettiva che cercherà di negare dall’interno questo spazio caratterizzato dalle tradizionali tre stanze espositive; gli artisti penseranno quindi a dei lavori e ad alcuni progetti al limite della presenza e della osservabilità tradizionale per questo spazio; opere all’ingresso, opere oscuranti, opere tra gli interstizi, opere che invece di essere all’interno saranno all’esterno. |