Uscita Pistoia


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Mostra intorno allo “spazio chiuso”

a cura di Stefano Coletto

Antonio Cataldo, Lia Cecchin, Riccardo Giacconi, Andrea Kvas,
Giulio Squillacciotti, Elisa Strinna, Mario Tomè

inaugurazione Sabato 31 Ottobre 2009
via Modenese 165, Pistoia, ore 17.30

fino al 19 Dicembre 2009, solo su appuntamento


Press Release

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Dopo la mostra di Hyo June Lee “Suicidal Victory” ecco il secondo appuntamento del progetto “Spazio chiuso. Progetto per uno spazio espositivo in questione“, l’iniziativa curata da Stefano Coletto per la nuova apertura di Uscita Pistoia, che intende connettere i luoghi della formazione artistica con la dimensione progettuale di uno spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea.

Gli artisti coinvolti, come nel caso di Hyo June Lee con la NABA, in questa seconda mostra hanno attraversato, nel loro percorso, Istituzioni quali la Facoltà di Design e Arti e l’Accademia di Belle Arti di Venezia, e hanno partecipato alle attività della Fondazione Bevilacqua La Masa.

Anche in questo caso gli artisti calibreranno il loro lavoro all’interno del campo concettuale prodotto dal paradosso di uno spazio che riapre il 31 ottobre con un secondo evento, ma che stimolerà riflessioni e interpretazioni sul significato della sua “chiusura” e della “chiusura” secondo le molteplici interpretazioni del concetto di “spazio”. La caratteristica di questo progetto è il suo essere un campo gravitazionale che mette insieme l’esperienza laboratoriale intorno ad un luogo dedicato all’arte contemporanea con una dimensione concettuale che funge da dispositivo per gli artisti coinvolti.

Il progetto si sdoppia in rete con una sezione chiamata Desktop, in cui una parte del gruppo degli artisti, ovvero Antonio Cataldo, Giulio Squillacciotti, Elisa Strinna, Mario Tomè, lavorerà in modo progettuale e secondo un approccio di work in progress sul campo tematico che caratterizza il progetto. Le proposte nella sezione Desktop sono una sorta di cartelle di lavoro che si svilupperanno a partire dal giorno dell’inaugurazione della mostra per poi crescere e svilupparsi nei mesi successivi; nei prossimi mesi tali progetti saranno presentati presso lo spazio espositivo.

Breve storia

Nel 2003 Giuseppe Alleruzzo decide di condividere l´allora suo studio/abitazione di via Modenese 165 nella zona periferica di Pistoia con altri amici artisti, creando in quel luogo un momento di riflessione e confronto tra loro e il pubblico. Nel 2006 quella manifestazione esaurisce il suo carattere spontaneo che l´ha sostenuta per 4 appassionanti edizioni a cui hanno partecipato artisti quali Mario Airò, Marco Bagnoli, Gianni Caravaggio, Loris Cecchini, Flavio Favelli, Phillip Lai, Christiane Löhr, Eva Marisaldi, Sabrina Mezzaqui, Maurizio Nannucci, Alfredo Pirri, Remo Salvadori, Vedovamazzei, Luca Vitone, Shizuka Yokomizo e molti altri. Il programma completo si può visitare nel sito http://www.uscitapistoia.it/
Di lì a poco nasce la galleria SpazioA come esigenza quasi obbligata per Alleruzzo di collegare Uscita Pistoia ad una possibilità professionale da vivere con la stessa energia della precedente esperienza d´artista. Lo spazio di via Modenese è stato così per alcuni anni un punto di riferimento sia per una serie di importanti mostre di arte contemporanea sia per l´attività rivolta alle ultime generazioni, sino a quando, nel settembre 2008, con un´ulteriore evoluzione, è avvenuto lo spostamento della galleria SpazioA nel centro storico di Pistoia in via Amati 13.
Si è deciso invece di destinare lo spazio più periferico a interventi e residenze per artisti molto giovani che hanno concluso da poco o si apprestano a farlo, esperienze formative nelle più qualificate istituzioni di formazione pubbliche e private italiane e straniere. Occasione, quindi, sia per una riflessione culturale, sia per la costruzione di un ponte tra il mondo accademico e il campo della pratica espositiva e curatoriale.

Lia Cecchin, Over and over again, performance, 2009
“Basta che un ciglio mi cada sul volto per accorgermi che, soffiandoci sopra ed esprimendo un desiderio, sarò spinta a ricominciare da capo, ancora una volta, il mio percorso”.
Lia Cecchin con il suo gesto dona allo spazio un verso; un segreto chiuso nella sua ermetica poeticità, lasciato cadere e perduto per sempre.

Riccardo Giacconi, In thin air, installazione sonora, 2009
Il suono in In thin air presenta una intensità variabile: un flusso circolare che oscilla dal silenzio fino ad un volume molto alto. Questo periodo necessita di 12 minuti per essere completato e poi si ripete in loop.
Nello spazio espositivo il suono sembra provenire dai muri: le stanze vibrano internamente, chiuse nella loro struttura e nella loro autonomia rispetto all’esterno. In In thin air i muri costituiscono il timpano per un suono che, con una graduale e continua distinzione tra figura e sfondo, si configura come linguaggio, segno, messaggio ma anche come rumore bianco, stimolo non significante, natura.

Andrea Kvas, Senza titolo, 2009
Andrea Kvas, attraverso questo lavoro per il progetto “spazio chiuso” interpreta le stanze di Uscita Pistoia destrutturandone la natura di luogo espositivo, secondo una serie di interventi in cui opere e oggetti compresenti sono riportati su uno stesso piano; perdendo la loro artisticità, sono ricondotti alla loro primaria natura e quindi svuotati di ogni struttura artificiale di senso.